‘Anche l’occhio vuole la sua parte’, recita un vecchio detto, anche se per certi versi sarebbe proprio il caso di dire ‘soprattutto l’occhio vuole la sua parte’! Già, perché se prendiamo come esempio un qualsiasi oggetto che stiamo cercando disperatamente e che vogliamo comprare per il nostro salotto, non è forse vero che giriamo, giriamo, ed alla fine scegliamo quello che ci ha impressionati di più a prima vista, e che ci ha dato il ‘colpo d’occhio migliore? Certo che si, se si è interessati ad una qualsiasi cosa, o anche ad una certa persona, è palese che deve colpire in qualche modo la nostra attenzione per riuscire ad attirarci, perché se non ci interessa o non ci piace la si cerca altrove.

Si parte sempre dunque da un primo ‘colpo d’occhio’ favorevole, proprio come quando, tanto per fare un altro esempio, si sta cercando una piacevole compagnia per trascorrere magari una emozionante notte piccante e trasgressiva, e si entra in uno di quei bei localini frequentati da escorts meravigliose una più bella dell’altra. E’ logico che l’attenzione vada direttamente verso quella che maggiormente la richiama, poi magari può succedere che ci si parla due minuti e le cose cambiano.

Le grandi proprietà di questo meraviglioso olio vegetale ricavato dalla polpa essiccata del cocco (detta anche ‘copra’) e prodotto prevalentemente nelle Filippine, in Indonesia, ed anche in India, iniziarono ad essere diffuse nel Regno Unito agli inizi dell’800, dove veniva inizialmente utilizzato come burro vegetale; dovettero passare almeno un paio di decenni perché qualcuno si desse conto delle sue altrettanto benefiche proprietà se utilizzato per la cura della pelle e di tutto il corpo.

Oggi catalogato come ‘superalimento’, grazie alle sue tante proprietà terapeutiche applicabili in differenti settori della cura del corpo umano (estetica, diete, protezione solare, cura della pelle), l’olio di cocco si è rivelato, tra tutti gli olii vegetali che conosciamo, quello con la più bassa quantità di acidi grassi insaturi, più nello specifico una delle principali fonti di ‘acido laurico’, che è invece un ‘acido grasso saturo’ (CH3 (CH2)10 COOH).